La Regia Aeronautica nella battaglia d’Inghilterra
di Luca Guglielmetti , Andrea Rebora
È un dato di fatto che le principali opere con cui sono state tramandate le operazioni della Regia Aeronautica nel secondo conflitto mondiale abbiano spesso liquidato in poche pagine, quando non in alcune righe, le vicende del contingente italiano inviato sul fronte della Manica. Ed è indubbio che gli apparecchi in forza al Corpo Aereo Italiano, inviati da Mussolini contro l’Inghilterra per motivi politici e di prestigio più che per obiettivi militari o strategici, si rivelarono di limitato valore bellico ed inadeguati per operare nei rigidi climi del nord Europa. Ma se i caccia ed i bombardieri impiegati non furono all’altezza delle eccessive aspettative riposte dal regime, non altrettanto si può dire degli uomini, chiamati al compimento di doveri superiori alle loro possibilità. Essi seppero svolgere con abnegazione e spirito di sacrificio missioni difficili e insidiose, anche a costo della loro stessa vita. Agirono senza esitazioni, in nome di ideali oggi ritenuti obsoleti ma che allora rappresentavano i fondamenti di una società molto diversa da quella attuale ma non per questo necessariamente peggiore.