L’originale di questo documento del gennaio 1943, costituito da un frontespizio, otto pagine di testo e due tabelle numeriche.
SEGRETO
MINISTERO DELL’AERONAUTICA
Gabinetto del Ministro
RELAZIONE SULLA PRODUZIONE AERONAUTICA
Roma, 28 gennaio 1943 – XXI.
La produzione aeronautica e il nuovo programma
Si fa seguito alla Relazione sullo stesso oggetto presentata al Comando Supremo in data 5 settembre 1942 — ed alle direttive date nella Riunione a Palazzo Venezia presieduta dal Duce l’1-10-1942.
Era previsto allora che la produzione velivoli da 240 unità realizzata nel settembre scorso si incrementasse a 275 a fine Dicembre (di cui 250 bellici) per elevarsi quindi a 325 nel Giugno 1943 e successivamente a 375 nel dicembre 1943.
Nel dicembre 1942 la produzione fu di 215 velivoli bellici (di cui 64 pronti al collaudo, ma non collaudati per ragioni atmosferiche) invece dei 250 previsti, a causa dei bombardamenti di Torino; venne meno la produzione della Ditta Aeritalia, sempre puntuale nelle consegne, per la grave distruzione del Reparto montaggio velivoli che provocò danni ai materiali in costruzione ed alle attrezzature.
Le successive necessarie disposizioni per il decentramento delle industrie hanno aggravato temporaneamente la situazione, che sarà ripristinata relativamente presto se i provvedimenti invocati saranno rapidi e tempestivi.
Un più decisivo incremento nella produzione è stato nel frattempo previsto, e predisposto per uno sviluppo necessariamente graduale, adottando i criteri fondamentali seguenti:
1) La semplificazione dei tipi di velivoli da costruire.
2) Il riordinamento delle attività produttive delle industrie aeronautiche.
3) Dare commesse di entità tale da consentire lo sviluppo delle lavorazioni di serie.
Circa la semplificazione dei tipi, è stato possibile un risultato notevole sacrificando, a favore della rapidità di produzione dell’industria, alcune categorie di velivoli non fondamentali per lo impiego bellico: i numerosi tipi ancora in costruzione saranno ridotti e sostituiti con i seguenti, considerati essenziali ed aggiornati per caratteristiche di volo e di armamento:
1) Caccia – G. 55 (Centauro) e Mc. 205 (Orione);
2) Assalto – Re 2002 (Ariete) e Re 2005 (Sagittario);
3) Bombardamento – Cant. Z. 1018 (Leone) e derivati (anche per caccia notturna);
4) Trasporto – S. 82 T.
La produzione semplificata su tali tipi potrà svilupparsi gradualmente e realizzarsi in pieno nel 1944; non si può d’altra parte rinunciare, per evidenti esigenze militari ed industriali alla produzione di transizione per il trasporto dai vecchi ai nuovi tipi di velivoli.
Il riordinamento del sistema di produzione è in atto, in accordo col Fabbriguerra, mercé il raggruppamento delle varie industrie aeronautiche in Gruppi, costituiti da più Ditte di varia capacità, ai quali verrebbe affidata la produzione di determinati materiali. Il raggruppamento, che non intende recare pregiudizio alla indipendenza economico-finanziaria delle singole ditte associate, ha lo scopo essenziale di coordinare nel modo più razionale i mezzi di lavoro, semplificare ed unificare i sistemi costruttivi, attribuire a ciascuna Ditta la commessa degli elementi particolari meglio adeguati alla sua capacità produttiva, elevare il rendimento di produzione con la specializzazione del lavoro e la costruzione in serie; agevolare l’assegnazione e la utilizzazione delle materie prime.
Ne consegue la necessità della stabilizzazione dei materiali da costruire (compatibilmente con le esigenze dell’impiego bellico) e di assegnare all’industria commesse di notevole entità.
Tali commesse che è stato possibile definire solo dopo la semplificazione dei tipi di velivoli da costruire, consentono di coprire largamente la capacità di produzione dell’industria aeronautica a tutto il 1944.
Anche nel campo dei motori si sta operando una notevole semplificazione per ridurre a 3 od al massimo a 4 il numero dei tipi fondamentali.
Nel campo della semplificazione e della unificazione dei tipi di materiali, e della razionalizzazione dei sistemi di costruzione è prevista una attiva collaborazione italo-tedesca, recentemente definita nei colloqui di Roma (dicembre 1942) e di Berlino (gennaio 1943) fra i capi dei Ministeri dell’Aeronautica dei rispettivi Paesi.
Il nuovo programma prevede in via prudenziale un incremento di produzione a 400 velivoli al mese alla fine del 1944, con minima percentuale di tipi da allenamento e scuola.
In vista di una più stretta collaborazione italo-tedesca nel campo aeronautico, tale programma potrà essere incrementato: ma è evidente che dipendendo ciò essenzialmente dalla possibilità di produzione dei motori di nuovo tipo, dovrebbero giungere dalla Germania corrispondenti aiuti di macchinari, di attrezzatura e di materie prime necessari a farvi fronte. Commissioni di esperti italiani e tedeschi sono in questi giorni in contatto ed in giro di visite presso le principali industrie aeronautiche italiane e tedesche allo scopo di rendersi conto in dettaglio delle possibilità reali di produzione e formulare proposte concrete.
Frattanto, dovendo dar corso al normale programma previsto di 400 velivoli mese è indispensabile il riesame delle questioni fondamentali già esposte nella relazione citata del 5 settembre scorso:
1) Impianti. – Il programma ha subito notevolissime variazioni per la necessità inderogabile di provvedere al decentramento di numerose e importanti industrie soggette a bombardamento aereo. Il decentramento è già in atto per molte industrie, ma non procede con la necessaria speditezza a causa delle difficoltà di mezzi di trasporto, della scarsità di mano d’opera per lavori edili e di manovalanza, per la scarsità di materiali da costruzione e per la insopprimibile difficoltà di ricercare ed ottenere locali adatti ad accogliere gli impianti da decentrare. Sono in corso di adattamento caverne e gallerie che per la loro stessa fisionomia richiedono lunghi lavori di sistemazione.
Si raccomanda vivamente l’assegnazione di militari o di prigionieri per lavori di fatica.
2) Maestranze. – Il rientro all’industria di maestranze richiamate alle armi non ha avuto sensibile miglioramento: si richiede provvedimento categorico per accelerarne la restituzione.
Si richiede che per la classe del 1924-1925 sia attuato per tutte le maestranze aeronautiche appartenenti alla leva delle forze armate il provvedimento adottato per la classe 1923.
L’incremento delle maestranze aeronautiche non è stato apprezzabile per la indisponibilità di mano d’opera sul mercato e per il richiamo alle armi sporadico con cartolina precetto: sarà esaminato d’accordo con Fabbriguerra e Corporazioni l’assegnazione all’attività aeronautica di industrie eventualmente disponibili o non impegnate in produzione bellica. Dovrà essere consentito altresì il trasferimento interprovinciale rapido e obbligatorio delle maestranze e la utilizzazione della più elevata possibile percentuale dei prigionieri dopo opportune indagini e selezione.
I provvedimenti di favore concessi alle industrie aeronautiche dichiarate di preminente interesse bellico debbono essere estesi con la larghezza alla massa dei sub-fornitori la cui attività è indispensabile alle industrie maggiori.
La disciplina delle maestranze non è adeguata al tempo di guerra: la percentuale di assenze dal lavoro è sempre elevata, se non può adottarsi il provvedimento della militarizzazione, invocata unanimemente dai dirigenti delle industrie, dovrà essere adottato almeno un provvedimento equivalente che non consenta di eludere in qualsiasi modo la presenza e la diligenza sul lavoro.
Dev’essere definita la possibilità di una speciale assistenza alla maestranza che compie 72 ore di lavoro settimanale, regime che dovrebbe essere di massima generalizzato.
3) Macchinario. – L’importazione di macchine speciali dalla Germania segue un ritmo lentissimo. È da sperare che lo sviluppo della collaborazione italo-tedesca nel campo aeronautico possa apportare un sensibile beneficio. Tuttavia è quanto mai opportuno che l’Ente preposto al coordinamento della produzione nazionale e alla distribuzione delle macchine utensili, provveda ad accertare il reale fabbisogno delle industrie dando la preferenza a quelle belliche ed aeronautiche in particolare, regoli e controlli l’esportazione che nonostante il fabbisogno interno continua a verificarsi e stimoli la produzione su licenza dei tipi speciali che non è facile approvvigionare all’estero.
Per casi particolari, a seguito di rigoroso accertamento, agevolare il trasferimento di macchinario da un’industria all’altra ricorrendo se necessario alla requisizione.
4) Trasporti. – La crisi dei trasporti ferroviari si è aggravata negli ultimi mesi del 1942 a causa delle sopravvenute esigenze militari. Provvedimenti di carattere eccezionale adottati dalla R.A. hanno mitigato le difficoltà delle industrie: occorre tuttavia ripristinare il trasporto a collettame e a mezzo bagaglio del materiale aeronautico bellico per consentire il rapido intercambio tra i vari fornitori e sub-fornitori.
Considerata la penuria dei carri ferroviari si richiede la precedenza nell’assegnazione di essi alle industrie aeronautiche.
Il servizio degli autotrasporti, indispensabili in molti casi in relazione alla ubicazione delle industrie, è divenuto ancora più precario in conseguenza del decentramento degli stabilimenti: è indispensabile assicurare il collegamento fra i reparti decentrati mediante opportuna assegnazione di automezzi e materiale di consumo, reintegrando i mezzi già requisiti o precettati.
Sono in corso accertamenti per la definizione del quantitativo di automezzi gradualmente necessari a ciascuna industria.
5) Materiale di consumo. – Non si prevede allo stato attuale deficienza di energia elettrica.
Dovendosi accelerare la produzione dovrà essere provveduto tempestivamente a rifornire i maggiori quantitativi necessari di energia elettrica, carbone, gas industriale, lubrificanti etc.
Il problema dei carburanti e lubrificanti per il collaudo dei velivoli e motori permane critico, e pregiudica la regolarità della produzione: la soluzione di esso è legata al rifornimento generale per la R.A.
6) Materie prime. – Le maggiorazioni richieste nel settembre 1942 non sono state concesse: non si sono notati riflessi immediati della produzione attuale né si prevede che ne abbiamo per tutto il 10 semestre 1943 potendo le Ditte fronteggiare con la utilizzazione dei volani di lavorazione.
È opportuno tuttavia non assottigliare eccessivamente tali volani ed incrementare fin dal prossimo aprile, secondo lo specchio allegato, le principali materie prime ivi elencate con la gradualità richiesta.
Nel settore materiale siderurgico l’incremento dovrebbe essere assegnato con particolare urgenza allo scopo di poter far fronte alle esigenze del decentramento.
Nel settore del legname si presentano sensibili difficoltà per approvvigionare l’abete, il faggio di tipo avio; si deve ricorrere necessariamente alle importazioni sulle quali non si può contare come in passato per cause varie: il mercato interno non è sufficiente a provvedere per il fabbisogno.
Tale problema è di particolare delicatezza per il 1943, mentre diminuirà di interesse nel 1944 per la maggiore estensione delle costruzioni velivoli in metallo.
* * *
La produzione ora prevista per il 1943 non è corrispondente a quella progettata nel. settembre scorso a causa dei danni diretti ed indiretti (decentramento ed allarmi) per effetto dei bombardamenti ed a causa del radicale rinnovo del programma di costruzione per cui sono state annullate alcune commesse di velivoli a favore dei tipi moderni. Né d’altronde sono stati adottati con efficacia i provvedimenti richiesti.
Per ottenere un acceleramento della produzione, che per altro non può essere che graduale, si rendono necessari i seguenti principali provvedimenti:
1) Sollecitare il rientro delle maestranze: su circa 8.000 operai richiamati alle armi ne sono rientrati solo circa 2.000.
2) Generalizzare l’orario lavorativo settimanale a 72 ore.
3) Assicurare la disciplina di presentazione ed assiduità al lavoro. Sono state notate assenze anche superiori al 20%. Adottare la militarizzazione o altro provvedimento equivalente — consentire il trasferimento interprovinciale delle maestranze.
4) Assegnare con maggiore larghezza le materie prime ed i materiali di consumo in modo da assicurare la continuità di lavoro anche in rapporto all’incremento delle ore lavorative dando preferenza all’industria aeronautica.
5) Estendere immediatamente anche alle ditte minori sub-fornitrici le agevolazioni concesse alle principali industrie (riconoscimento di « preminente interesse bellico »).
6) Disciplinare ed organizzare il processo di decentramento per ridurre la inevitabile crisi dovuta al trasferimento degli impianti e delle maestranze.
Fabbisogno (in tonn.) di materie prime contingentate
per una produzione di 400 velivoli mese a fine 1944
Materie prime principali tonn. |
Assegnazioni attuali del Fabbriguerra |
Assegnazioni necessarie per incrementare la produzione velivoli |
||
Aprile 1943 |
Luglio 1943 |
Gennaio 1944 |
||
Prodotti siderurgici |
7.200 |
8.500 |
9.000 |
10.000 |
Rame |
310 |
350 |
375 |
400 |
Stagno |
16 |
18 |
20 |
22 |
Alluminio e sue leghe |
1.600 |
1800 |
2.000 |
2.200 |
Gomma |
70 |
80 |
90 |
100 |
Previsione produzione velivoli 1943
Specialità |
Tipo |
Previsioni |
Totali |
Caccia |
CR.42 |
207 |
1.531 |
G.50 |
73 |
||
Mc.200 |
5 |
||
Mc.202 |
571 |
||
Re.2001 |
144 |
||
SAI 207-208 |
123 |
||
G.55 |
217 |
||
Mc.205 (V-N) |
191 |
||
Assalto |
Ca.314 |
153 |
438 |
F.C.20 bis |
9 |
||
Re.2002 |
240 |
||
Re.2005 |
36 |
||
Bombardamento |
S.79 bis |
66 |
526 |
Br.20 bis |
14 |
||
S.84 |
37 |
||
Ro.57 |
81 |
||
Z.1007 bis-ter |
176 |
||
Z.1018 |
128 |
||
P.108 |
24 |
||
Ricognizione |
Ca.309 |
76 |
227 |
Z.501 |
40 |
||
R.S.14 |
93 |
||
Z.515 |
18 |
||
Trasporto |
Ca.133 |
24 |
499 |
Ca.148 P. |
90 |
||
G.12 |
44 |
||
S.75 |
26 |
||
S.81 |
105 |
||
S.82 |
209 |
||
Z.506 |
1 |
||
Scuola |
P.M. 1 |
9 |
336 |
Sai.207 |
8 |
||
Saiman 202 |
94 |
||
Ro.41 |
96 |
||
FN.305 |
38 |
||
FN.315 |
54 |
||
FN.316 |
19 |
||
Cr.30 bis |
13 |
||
G.50 bis |
5 |
||
|
|
Totale |
3.557 |
Fonte: http://www.alieuomini.it/pagine/dettaglio/uomini,5/la_produzione_aeronautica_nel,216.html