Military History

L’Hangar di Pantelleria

Venne iniziato  nella seconda metà degli anni ’30,  progettato da Pier Luigi Nervi costruita dalla ditta Bartoli.

Operativo dal Settembre 1939.

La struttura, lunga 340 mt, larga 26 e alta 18, su due ingressi, poteva contenere 80 aerei.

Non si tratta di una struttura scavata nella roccia, ma di una “volta a botte” che corre lungo i 340 mt, intradossata  da una teoria  di archi liberi che sostengono il piano superiore.

Ricoperto da un strato alternato di materiale lapideo e terra, gettati a terrazzamento.

Vi erano all’interno diversi depositi, tra questi di munizionamenti e di carburante interno della capacità di 400 metri cubi. Originariamente l’hangar era su due livelli con degli argani al piano superiore per tirare su i velivoli. Oggi è su un solo livello in quanto la parte superiore è stata riadattata per farne zona logistica, con sale briefing, meteo, alloggi, etc..

Il suo interno permetteva di tenere almeno 80 aerei da combattimento, in particolare 60 Macchi 202 e 6 aerosiluranti Savoia Marchetti 79, o 30 macchi e 12 Savoia Marchetti, oppure ancora un intero stormo da bombardamento o caccia.

I bombardieri trovavano posto al piano terra, mentre i caccia erano ospitati al piano sopraelevato (Il sollevamento di questi ultimi avveniva tramite paranchi). Al suo interno si accedeva da due porte scorrevoli e da un corridoio anch’esso posto al centro tra le predette porte.

Il 9 maggio 1943 l’aeroporto fu praticamente distrutto da un violento bombardamento alleato, durante l’Operazione Corkscrew. Le piste, dopo l’occupazione alleata, furono ricostruite dagli americani.

Dal dopoguerra, è sede del Distaccamento Aeroportuale di Pantelleria, alle dipendenze del 37º Stormo dell’Aeronautica Militare.

Fonti: Pantelleria – Difese antiaeree e antinave nella 2^ G.M.

 

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